2012-08-27

VENEZIA BIENNALE PREVIEW

Today starts the 13th International Architecture Exhibition: Common Ground directed by David Chipperfield. The exhibition will be, as usual, in the historical Pavilions in the Giardini and the Arsenale in Venice's historic center. Nations present for the first time will be four: Angola, Republic of Kosovo, Kuwait, Peru.
Apre oggi i battenti la 13ma Mostra Internazionale di Architettura: Common Ground diretta da David Chipperfield. La Mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 55 Partecipazioni nazionali. Le nazioni presenti per la prima volta saranno quattro: Angola, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Perù.

I was impressed by the presentation of the Canada Pavilion, Migrating Landscapes, containing a vision typically Canadian, in tune with the rest of the international trend, with an increase in mobility not only of people but also of cultures. With the increase of migration flows challenges arise at all levels. Migrating landscapes tries to explore these issues.
Migrating Landscapes Organizer (MLO) has invited, through a national competition, young Canadian architects and designers from a wide range of cultural backgrounds and training, to create scale models of "houses" accompanied by a video that draw on the memories of the various cultures. The resulting exhibition is a statement of the concepts of "settling-unsettling" that deal with various forms of immigration and memories of the way this has turned the city into a new "urban landscape" modular. The theme of "Common Ground" echoes in Migrating Landscapes, discussing socio-political boundaries, migration of people and ideas and highlighting the attitude, conscious or unconscious, that we all have towards other.
Mi ha colpito la presentazione del Padiglione del Canada, Migrating Landscapes, che presenta una visione tipicamente canadese, in sintonia del resto con la tendenza internazionale, ad un aumento della mobilità non solo delle persone, ma anche delle culture. Con l’aumentare dei flussi migratori nascono sfide a tutti i livelli. Migrating landscapes cerca di
esplorare questi temi.
Migrating Landscapes Organizer (MLO) ha invitato, attraverso una competizione nazionale, i giovani architetti e designer canadesi provenienti da una vasta gamma di retroterra culturali e formativi, a creare modelli in scala di “abitazioni” accompagnati da video che si rifanno alle memorie delle varie culture. La mostra che ne risulta è un’affermazione dei concetti di “settling-unsettling” che trattano varie forme di memorie dell’immigrazione e del modo in cui questa ha trasformato la città in un nuovo “paesaggio urbano” modulare.
Il tema del “Common Ground”, il suolo comune riecheggia nelle proposte di Migrating Landscapes, ridiscutendo i confini socio-politici, la migrazione di genti e di idee e facendo emergere l’atteggiamento, conscio o inconscio, che tutti noi abbiamo nei confronti degli altri.

Another interesting Pavilion is Portugal’s Lisbon Ground.
The ambition of Common Ground is to reassert the existence of an architectural culture, made up not just of singular talents but a rich continuity of diverse ideas united in a common history, common ambitions, common predicaments and ideals.
In architecture everything begins with the ground. It is our physical datum, where we make the first mark, digging the foundations that will support our shelter. On the ground we draw the line that defines the boundary of what is enclosed and what is common.
The territory of architecture has been reduced in many cases to conforming to regulations, maximising size and density on a given site, and achieving some vague sense of compatibility with the context. Architecture requires collaboration. It is difficult to think of a peaceful activity that draws upon so many diverse contributions and expectations. It involves commercial forces and social vision, and it must deal with the wishes of institutions and corporations and the needs and desires of individuals. Architects can only operate through the mechanisms that commission them and which regulate their efforts.
Architecture has always been an act of resistance, resistance to the elements and the forces of chaos. Architecture offers refuge and can create a world within a world, giving order and meaning through the significance of its efforts.
Un altro padiglione che mi sembra interessante è quello del Portogallo: Lisbon Ground.
L'ambizione di Common Ground è quella di riaffermare l'esistenza di una cultura architettonica, fatta non solo di talenti singoli, ma di una comunità ricca di idee diverse unite in una storia comune, ambizioni comuni, situazioni difficili e ideali comuni.
In architettura tutto comincia con il terreno. È il nostro dato fisico, dove facciamo la prima segno, scavando le fondamenta che sosterranno il nostro edificio. A terra dobbiamo disegnare la linea che definisce il limite di ciò che è racchiuso e ciò che è comune.
In molti casi il territorio dell'architettura è stato ridotto al conformarsi alla normativa, massimizzando le dimensioni e la densità in un determinato sito, per raggiungere un certo senso vago di compatibilità con il contesto. L’architettura richiede la collaborazione. E’ difficile pensare ad una pacifica attività che deve attingere a diversi contributi e rispettare tante aspettative. Coinvolge forze commerciali e la visione sociale, e deve fare i conti con i desideri delle istituzioni e delle società e le esigenze e i desideri degli individui. Gli architetti possono operare solo attraverso i meccanismi che li commissionano e che regolano i loro sforzi. L'architettura è sempre stata un atto di resistenza, resistenza agli elementi e alle forze del caos. Essa offre rifugio ed è in grado di creare un mondo all'interno di un mondo, dà ordine e significato attraverso il significato dei suoi sforzi.

I found interesting the challenge of the Slovenian Pavilion: What is our vision of the city in a hundred years? Is it possible to imagine a century in advance what the needs and functions of a city and plan accordingly urban suitable infrastructure? In the past, the architecture has given trajectory design to address the complex social behavior of people and will probably continue to play this role in the future. The planning task is rather to rationalize the innovations and developments introduced, giving them a direction and a logical addition to supply a revision and assessment in historical perspective.
Interessante anche la sfida del Padiglione Sloveno: Qual è la nostra visione della città fra cento anni? E’ possibile immaginare quali siano i bisogni e le funzioni di una città un secolo in anticipo e progettare di conseguenza infrastrutture urbane adatte? In passato l’architettura ha indicato traiettorie di progettazione per soddisfare i complessi comportamenti sociali dei cittadini e probabilmente continuerà ad avere questo ruolo anche in futuro. Il compito dell’urbanistica è invece quello di razionalizzare le innovazioni e sviluppi introdotti, dando loro una direzione e una logica; oltre a fornirne una rilettura e valutazione in prospettiva storica.

The Spanish Pavilion brings together the work of a small sample of 7 teams of Spanish architects [Vicente Guallart, S.M.A.O , Cloud9 , Menis arquitectos , RCR Architects, selgascano, Ecosistema Urbano ] who clearly express through their actions the innovative potential of Spanish architecture.
Sono curiosa di vedere anche il Padglione spagnolo, che riunirà il lavoro di un piccolo gruppo di architetti spagnoli (Vicente Guallart, S.M.A.O , Cloud9 , Menis arquitectos , RCR Architects, selgascano, Ecosistema Urbano) che rappresentano attraverso il loro lavoro il potenziale innovativo dell’architettura iberica.

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