©Maurizio Galimberti/Paesaggio Italia. |
L'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti il 16
febbraio a Palazzo Franchetti ha inaugurato "Paesaggio Italia", una grande
mostra di Maurizio Galimberti che presenta in più di 150 immagini i suoi
scatti più significativi, una sintesi della sua ricerca attraverso la
riscoperta e la narrazione del nostro Paese, di alcuni luoghi scelti
dall'autore per la loro significatività e da lui stesso eletti a luoghi
del cuore continuando e affinando la sua ricerca iniziata già nei primi
anni '90.
Il risultato è un lavoro antologico fuori dall'ordinario sul tema del
paesaggio italiano, ritratto attraverso tutte le forme espressive
sperimentate dall'Instant Artist con le sue Polaroid. Un imponente
caleidoscopio di immagini, composto di scatti unici non ripetibili per
raccontare i percorsi e le divagazioni di Maurizio Galimberti, che
trasfigura lo sguardo attraverso un nuovo mondo, in grado di riportare
allo spettatore l'esperienza di trasformazione e rinnovamento maturata
dall'artista in questi oltre venti anni di lavoro sul paesaggio.
Tra le diverse traiettorie possibili, Galimberti cerca
l'astrazione, ma deve fare i conti con il senso di appartenenza, con i
punti fermi e riconoscibili delle architetture, con il fascino delle
piazze, con la forza abbagliante della luce della Puglia, con la patina
di commozione della pianura, con l'orgoglio barocco della Sicilia. Con
Milano, la sua città. Qui vive e lavora. Per certi tratti il percorso
visivo si fa autobiografico e Galimberti non si risparmia. Scatta senza
sosta nuovi mosaici e immagini singole. Riporta in luce alcune polaroid
scattate negli anni '90, prova della sua dedizione e fedeltà verso una
certa idea di italianità, che sono destinate a restare sullo sfondo:
pedine utili a non perdere la strada".
©Maurizio Galimberti/Paesaggio Italia. |
Le sue polaroid, grazie alle diverse possibilità compositive
sperimentate, diventano scrigno di infinite visioni, che consentono una
rilettura ed una riscoperta dei luoghi del nostro paese assolutamente
inaspettate. Architetture, città, volti di paesaggio verranno proposti
sottoforma di singole polaroid, "mosaici", ready-made, ovvero di quelle
che rappresentano le modalità tecniche e di espressione privilegiate da
sempre dall'artista che, in questa occasione, sperimenta in anteprima
mondiale la nuova pellicola Impossible, primo esemplare in bianco e
nero. In questa narrazione, Galimberti dimostra di aver raggiunto una
consapevolezza artistica che si rivela nell'atteggiamento fotografico di
chi oramai è pronto a disorientarsi, lasciandosi alle spalle il proprio
luogo comune. Sia che l'artista si esprima attraverso le singole
polaroid, che si cimenti nelle ardite composizioni degli oramai
celeberrimi mosaici o che dalla foto riesca a dar vita ad un oggetto
nuovo, il risultato è sempre sorprendente.
Arricchisce la visione del percorso espositivo il primo catalogo, con
oltre 300 opere, che ripercorre tutta la ricerca artistica di
Galimberti sul paesaggio. Edito da Marsilio, con testi critici di
Benedetta Donato e di Denis Curti, e con contributi del premio Oscar
Nicola Piovani, dell'architetto e designer di fama internazionale
Michele De Lucchi e del fotografo e Art Director di Ogilvy&Mather
Giuseppe Mastromatteo.
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